Il campionato ormai è entrato nel vivo, ma già dopo cinque giornate di Serie A si è venuta a creare la stessa situazione della scorsa stagione: Roma e Juventus confermano di essere ancora le più forti e hanno già preso il largo; le altre grandi continuano a fare fatica e alle spalle delle due fuggitive si fanno largo delle possibili outsider.
Juve e Roma, ancora a braccetto
Cinque partite, cinque vittorie: ecco il ruolino di marcia delle due capolista, attese domenica prossima dallo scontro diretto. La Juventus, nonostante il cambio di allenatore, prosegue nella strada intrapresa da tre anni a questa parte. Dieci gol realizzati e nessuno subito sono numeri importanti e se si considera che finora Allegri ha dovuto fare a meno di Pirlo e non ha mai potuto schierare la difesa titolare il cammino dei bianconeri è ancora più impressionante.
I giallorossi di Garcia si presenteranno allo scontro diretto con un solo gol subito e nove realizzati. La difesa non ha finora dato segni di cedimento dopo la cessione di Benatia, ottimamente sostituito da Manolas. In attacco i vari Totti, Gervinho, Destro (da vedere e rivedere il suo gol contro il Verona), Ljiajc, Florezi e Iturbe (che potrebbe rientrare proprio per la sfida contro i bianconeri) sono un potenziale di altissimo livello.
Le altre grandi
L’Inter continua ad alternare buone prestazioni a tonfi clamorosi: sembra quasi impossibile che la stessa squadra riesca a battere 7-0 il Sassuolo e poche settimane dopo venga asfaltata per 4-1 in casa dal Cagliari, fino ad oggi relegato all’ultimo posto. Gli innesti di Vidic e Osvaldo e l’esplosione di Kovacic non sono finora riusciti a nascondere i difetti dei nerazzurri.
Il Milan di Inzaghi deve rialzarsi dopo lo scorso pessimo campionato e dopo aver iniziato la stagione con il 4-3-3 sta provando a virare verso un 4-2-3-1, ma i risultati sono altalenanti. I rossoneri possono vantare il miglior attacco della Serie A (insieme ai cugini nerazzurri), ma anche la seconda peggior difesa (nove gol subiti, spesso frutto di errori individuali). La sensazione è che il giovane tecnico milanista abbia olto da lavorare.
Il Napoli è finalmente tornato alla vittoria dopo tanto tempo, anche se contro il Sassuolo gli uomini di Benitez hanno faticato parecchio. Comunque con questa vittoria gli azzurri si portano a sette punti, ad una sola distanza dalle due milanesi; per tornare ad avere un ruolo di primo piano il Napoli deve iniziare a vincere anche in casa, dove finora è riuscito a raccogliere un solo punto.
La Fiorentina anche quest’anno deve fare a meno della sua coppia d’attacco titolare: Rossi purtroppo starà fuori ancora per un po’, Gomez si è fermato dopo un inizio non facile. Il risultato è che la squadra fa tanta fatica per segnare e Montella in avanti deve sperare che Babacar e Bernardeschi riescano ad imporsi e che Cuadrado torni ad essere il giocatore devastante dell’anno scorso.
Le sorprese
L’Udinese deve ancora giocare la sua quinta partita (domani alle 18:00 in casa contro il Parma), ma tre vittorie in quattro gare sono un percorso importante: l’unica sconfitta è arrivata contro la Juventus. Stramaccioni sta facendo un buon lavoro anche se l’eredità di Guidolin poteva sembrare un fardello pesantissimo a inizio stagione.
Il Verona ha perso ieri contro la Roma, ma gli otto punti conquistati finora sono la conferma di quanto di buono era stato fatto l’anno scorso in Serie A dagli uomini di Mandorlini. Anche la Sampdoria di Mihajlovic, attesa stasera dal derby della Lanterna contro il Genoa, si trova a far parte del gruppone delle squadre a otto punti ed è finora imbattuta.
Le delusioni
Fino ad oggi il Cagliari di Zeman non avev quasi mai convinto, ma il 4-1 all’Inter di oggi fa ribaltare il giudizio. Forse ci si aspettava qualcosa di più da Lazio e Parma: i biancocelesti e i ducali, anche se spesso sono riusciti a mostrare un gioco interessante, sono fermi a una vittoria e tre sconfitte, in attesa dei posticipii di domani contro Udinese e Palermo. A proposito, ma questo campionato con turni spalmati su tre giornate voi come li giudicate?