A quanti di noi è capitato di veder passare una sfilata di auto d’epoca e rimanerne affascinati? Se ne possono notare di tutti i tipi, dai preziosi oggetti di collezionismo alle semplici auto “vecchie” ma con un elevato valore sentimentale.
Cerchiamo di capire meglio dal punto di vista normativo il mondo delle auto d’epoca, regolato dall’articolo 60 del codice stradale.
I requisiti
Un’automobile può essere considerata d’epoca se è stata costruita da almeno 20 anni prima dell’iscrizione ad un Registro dell’Asi (l’Automotoclub Storico Italiano). Il regolamento fa riferimento alla data di costruzione e non a quella dell’immatricolazione.
Possono essere registrate come auto d’epoca anche le vetture radiate dal Pubblico Registro Automobilistico (e quindi senza i documenti validi per la circolazione stradale): il proprietario redige una dichiarazione sostitutiva nella quale afferma che l’auto è fedele all’originale e in decorose condizioni (questo è un requisito necessario affinché la vettura sia considerata d’epoca) e dopo la registrazione la macchina verrà dotata di nuova targa e libretto di circolazione.
Assicurazione e bollo
I proprietari di auto d’epoca godono di interessanti vantaggi per quanto riguarda l’assicurazione e il bollo.
Per l’assicurazione non c’è un vero e proprio regolamento sulle condizioni e i prezzi, ma sono molte le compagnie che applicano delle formule e tariffe dedicate ai possessori di auto storiche che sono decisamente più vantaggiose rispetto a quelle normali.
Nel caso di auto d’epoca il bollo si trasforma da tassa di possesso a tassa di circolazione, quindi verrà pagato solo se si circola con la propria vettura (non è dovuto, ad esempio, se l’auto viene custodita in garage); la cifra varia da regione a regione, ma rimane sempre a livelli piuttosto bassi.
Per ottenere questi benefici sul bollo è necessario avere una macchina d’epoca di almeno 20 anni dotata di attestato di storicità rilasciato dall’Automotoclub Storico Italiano (l’Attestato non è necessario se l’auto ha più di 30 anni).
Circolazione e revisione
Le auto storiche sono sottoposte a delle limitazioni sul traffico (anche se diversi comuni hanno adottato delle deroghe alla normativa Euro 0 per permettere alle vetture d’epoca di circolare liberamente); i veicoli iscritti all’Asi possono circolare senza l’obbligo delle luci di posizioni accese fuori dai centri abitati e senza l’obbligo di mettere le cinture di sicurezza se in origine nell’auto non erano previsti i punti di attacco.
Come tutte le vatture con più di quattro anni, anche le auto d’epoca devono essere sottoposte alla revisione periodica ogni due anni.
Manifestazioni e Associazioni
Sono diverse le manifestazioni organizzate da varie Associazioni che vedono coinvolte le auto d’epoca: agli eventi nazionali e internazionali realizzati direttamente dall’Asi a scopo di promuovere la cultura dell’automobilismo storico si affiancano numerosi raduni, mostre, musei e corse organizzati in diversi angoli del mondo e che coinvolgono una vasta platea di possessori e appassionati.
Nel nostro Paese sono davvero tanti i club degli appassionati delle auto d’epoca e sono presenti in tutte le regioni: chi si vuole avvicinare a questo affascinante mondo con una semplice ricerca su internet può mettersi in contatto con le associazioni a lui geograficamente più vicine.