Dopo la splendida (e speriamo non illusoria) vittoria di Vettel in quel di Sepang, la Mercedes si riporta sui gradini più alti del podio nel GP di Cina. Lewis Hamilton taglia per primo il traguardo e raccoglie il suo 35° successo in carriera, il secondo stagionale (su tre gare); alle sue spalle il compagno di squadra Rosberg (il duello tra i due è sempre più acceso, ma ne parleremo dopo), mentre al terzo posto si è piazzato Vettel, che ha preceduto l’altro ferrrista Raikkonen.
La gara del GP di Cina
In realtà la gara non è stata molto avvincente, anzi. Se i tifosi del Cavallino Rampante possono essere certamente contenti per essersi riavvicinati alle imprendibili Frecce d’argento, bisogna comunque sottolineare che dopo Mercedes e Ferrari c’è un vuoto immenso. Ma facciamo un breve riepilogo della corsa.
Alla partenza si distingue Raikkonen, che riesce a superare le Williams, portandosi immediatamente al quarto posto, alle spalle di Vettel. Con Hamilton primo e Rosberg secondo, queste posizioni non cambieranno più fino al traguardo. Molto male al via invece Ricciardo, capace di perdere dieci posizioni.
Durante i primi giri Mercedes e Ferrari mantengono quasi lo stesso passo, ma dopo dieci giri il distacco è già evidente (circa cinque secondi). Le Mercedes volano anche con le gomme soft, e dopo i primi pit-stop la situazione rimane invariata. Già a metà gara tra le due scuderie e il resto del gruppo c’è un incolmabile nulla.
Con la seconda sosta, le vetture montano gomme medie: la Ferrari soffre un po’ di più e il distacco del duo Hamilton-Rosberg aumenta. In coda, a seguito di un incidente tra Button e Maldonando, il venezuelano è costretto a ritirarsi; la safety car entra in pista perché la Toro Rosso guidata da Verstappen (che ha chiuso con quattro giri di ritardo) si è bloccata in un punto poco sicuro. In queste condizioni Raikkonen non h neanche la possibilità di provare a dare fastidio al suo compagno di scuderia Vettel.
La classifica del GP di Cina
Anche il GP di Cina ha mostrato i problemi della McLaren: Alonso e Button chiudono la gara doppiati, rispettivamente al 12° e al 13° posto. Ritirati Kvyat (Red Bull, al 9° giro), Hulkenberg (Force India, al 15° giro) e Maldonado (Lotus, 49° giro). Questa la classifica finale del Gran Premio:
- Hamilton (Mercedes)
- Rosberg (Mercedes)
- Vettel (Ferrari)
- Raikkonen (Ferrari)
- Massa (Williams)
- Bottas (Williams)
- Grosjean (Lotus)
- Nasr (Sauber)
- Ricciardo (Red Bull)
- Ericsson (Sauber)
Con due vittorie e un secondo posto in tre gare, Hamilton è saldamente al comando della classifica piloti con 68 punti; alle sue spalle c’è Vettel con 55 punti, seguito da Rosberg (51) e Massa (30). In quinta posizione, grazie ai due quarti posti consecutivi, c’è l’altro ferrarista Raikkonen con 24 punti.
Hamilton-Rosberg: compagni e rivali
Tra i due piloti della Mercedes spesso i rapporti non sono idilliaci. Anche al termine del GP di Cina Lewis e Nico hanno palesato una certa freddezza reciproca. In conferenza stampa il campione del mondo in carica ha detto di aver tenuto il ritmo senza pensare ad altro e tutto è andato bene. Non tutto è andato bene invece per Rosberg, che ha accusato il compagno di averlo rallentato. Il tedesco ha affermato di aver chiesto al box di invitare Hamilton ad accelerare l’andatura per evitare che le sue gomme si rovinassero e Vettel potesse diventare un pericolo.
Hamilton ha ribadito che lui deve pensare alla sua gara, e non a quella del suo compagno, aggiungendo poi che Rosberg in realtà era sempre abbastanza distante e quindi non poteva essere danneggiato dalla sua andatura. Ottimismo invece in casa Ferrari: Vettel ammette che con le gomme dure le Mercedes erano superiori, ma è contento del podio e di aver messo pressione alle Frecce d’argento.