Gli appassionati della pallacanestro d’oltreoceano sanno benissimo che le varie franchigie vengono indicate con un nome composto da due parti: la prima indica la città (o lo Stato) di appartenenza, mentre la seconda rappresenta una sorta di soprannome della squadra. In alcuni casi però questi soprannomi sono proprio inspiegabili e non sembrano aver nulla a che fare con le città o le squadre a cui vengono abbinati: coma mai? Scopriamo insieme l’origine dei nomi delle squadre Nba.
Le squadre Nba
Come abbiamo già visto in un altro articolo dedicato al sistema Nba, la lega americana è composta da trenta squadre suddivise in due Conference, a loro volta suddivise in tre Division a cui appartengono cinque squadre: ecco l’attuale tabellone delle squadre Nba:
- Eastern Conference
- Atlantic Division (Boston Celtics, Brooklyn Nets, New York Knicks, Philadelfia 76ers, Toronto Raptors)
- Central Division (Chicago Bulls, Cleveland Cavaliers, Detroit Pistons, Indiana Pacers, Milwakee Bucks)
- Southeast Division (Atlanta Hawks ,Charlotte Hornets, Miami Heat, Orlando Magic, Washington Wizards)
- Western COnference
- Northwest Division (Denver Nuggets, Minnesota Timberwolves, Oklahoma Thunder, Portland Trail Blazers, Utah Jazz)
- Pacific Division (Golden State Warriors, Los Anglese Clippers, Los Anglese Lakers, Phoenix Suns, Sacramento Kings)
- Southwest Division (Dallas Mavericks, Houston Rockets, Memphos Grizzlies, New Orleans Pelicans, San Antonio Spurs).
I nomi delle squadre Nba
In molti casi i nomi delle squadre Nba sono il risultato di un sondaggio indetto tra i tifosi (ad esempio Phoneix Suns, Portland Trail Brazers, Minnesota Timberwolves…), altri hanno nomi che fanno riferimento alla storia o alle caratteristiche della città, mentre altri ancora appaiono del tutto casuali. In realtà non c’è niente di casuale: nelle leghe americane, dove non esistono promozioni e retrocessioni, può capitare che una nuova città entri a far parte del campionato rilevando la franchigia da un’altra città, ereditandone anche storia e nome.
I nomi “casuali” di Los Angeles
È il caso, ad esempio, dei Los Angeles Lakers: in origine l’appellativo di “lacustri” era stato scelto per la squadra di Minneapolis, sede della franchigia per 13 anni. Il Minnesota viene conosciuto anche come lo Stato dei diecimila laghi, ma nel 1960 la squadra dei Lakers si trasferì a Los Angeles, mantenendo il nome nonostante la città degli angeli non sia famosa esattamente per i suoi laghi.
Ma anche l’altra squadra di L.A. ha un nome che non è stato creato per lei: il nome Clippers era stato ideato per un squadra di San Diego, visto che nel porto della città californiana sostavano dei velieri (traduzione di clippers). Dopo il trasferimento del 1984 da San Diego a Los Angeles, il nome rimase invariato.
New Orleans, Charlotte, Oklahoma: che intreccio!
È facilmente intuibile la reale provenienza del nome Jazz, che dal 1979 rappresenta la squadra di Salt Lake City nello Utah: ovviamente Jazz era il nome della squadra di New Orleans. La città della Louisiana, dopo il trasferimento dei Jazz, rimase senza una squadra in Nba fino al 2002, quando vi si trasferirono gli Hornets di Charlotte. Nel 2005 l’uragano Katrina distrusse la città, costringendo gli Hornets a trasferirsi per un biennio ad Oklahoma.
Nel 2004 Charlotte torna nell’Nba con il nome di Bobcats (linci), scelto tramite un sondaggio il cui risultato venne cambiato dal proprietario (il nome che risultò vincente era Flight), ma riprende il suo nome originale di Hornets quando i nuovi padroni della squadra di New Orleans, decidono di chiamare Pelicans il loro team per vere un nome che rappresentasse di più la città.
I nomi legati alla storia e al territorio
Le squadre più vecchie della Nba hanno nomi che fanno riferimento alla storia della loro città: il team di Boston si chiama Celtics in onore della forte tradizione irlandese presente nella città del Massachusetts, mentre quella di New York (entrambe le franchigie sono state fondate nel 1946) ha scelto l’abbreviazione dell’appellativo con cui venivano indicati i colonizzatori olandesi di quella zona, i Knickerbockers, chiamati così perché indossavano pantaloni legati sopra il ginocchio.
La squadra di Philadelphia con il suo nome rende omaggio all’anno della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti (1776); i Bulls di Chicago si chiamano così perché nel 1966 il proprietario voleva che i suoi giocatori dimostrassero la forza e la resistenza dei tori; la squadra di Indianapolis di chiama Pacers, ovvero battistrada. Il cervo è stato scelto come simbolo del team di Milwakke perché è un animale valoroso, veloce, agile ed è un grande saltatore.
La squadra di Denver in origine si chiamava Rockets, ma dato che il nome era già usato dalla franchigia di Houston, si decise di cambiare in Nuggets, ovvero pepite, visto che il Colorado è ricco di miniere d’oro. Oklahoma City, dopo la parentesi degli Hornets, nel 2008 è tornata in Nba con il trasferimento dei Seattle Supersonics: il proprietario però ha deciso di cambiare il nome in Thunder (scelto perché l’Oklahoma è spesso colpita da temporali violenti), in modo che in futuro Seattle, se riuscisse a rientrare nella lega, potrà riprendere il suo nome ispirato dalla presenza dei cantieri per la costruzione di aerei.