Gli arbitri vigilano sul corretto svolgimento di ogni partita e all’occorrenza assegnano calci di punizione e cartellini. Ecco le principali sanzioni arbitrali, secondo il regolamento del gioco del calcio.
Sanzioni arbitrali: il cartellino giallo
L’arbitro estrae il cartellino giallo se il calciatore si rende protagonista di
- una condotta antisportiva
- proteste attraverso gesti o parole
- falli ripetuti
- ritardo nella ripresa del gioco
- mancato rispetto della distanza rispetto ad un calcio da fermo
- ingresso (o rientro) in campo senza il consenso dell’arbitro
- uscita dal terreno di gioco senza l’autorizzazione del direttore di gara
Per quanto riguarda il mancato rispetto della distanza, durante i Mondiali di Calcio 2014 disputati in Brasile è stato introdotto l’utilizzo di un particolare spray che gli arbitri hanno potuto utilizzare con successo durante i calci di punizione. In questo modo è stato possibile segnalare con esattezza il punto di battuta e la riga entro il quale la barriera ha la possibilità di posizionarsi, mantenendo la corretta distanza dal pallone. La linea di questo spray speciale dura per il tempo necessario all’azione, prima di volatilizzarsi senza lasciare tracce sull’erba.
Il cartellino rosso
Viene mostrato nei casi più gravi di irregolarità ed in particolare
- fallo grave
- condotta violenta
- sputo o morso
- negazione di una chiara occasione da gol commettendo fallo usando le mani
- nel caso si fermi un attaccante avversario diretto verso la porta
- linguaggio o gesti offensivi
- nel caso in cui si riceva un secondo cartellino giallo
Per quanto riguarda l’espulsione, questa causa, com’è noto, l’immediato allontanamento dal campo (ed il rientro negli spogliatoi, in ambito professionistico). All’interno di un torneo, come nel Campionato di Serie A, l’espulsione comporta un turno di squalifica (ma a seconda della gravità il Giudice Sportivo può incrementare il numero di giornate che il calciatore dovrà saltare). La squalifica può occorrere anche quando, nonostante non sia avvenuta un’espulsione, il calciatore abbia collezionato dalle partite precedenti un certo numero di cartellini gialli.
Calcio di punizione di prima
Ecco i falli che un arbitro può punire con un calcio di punizione di prima
- se si cerca di colpire (o si colpisce) un calciatore avversario
- se si cerca di sgambettare (o si sgambetta) un avversario
- se si salta o carica contro un componente dell’altra compagine
- se si strattona un giocatore dell’altra squadra
- se si spinge un calciatore avversario
- se si entra in scivolata su un avversario senza toccare prima la palla
- nell’eventualità di una trattenuta
- in occasione di un fallo di mano
- in caso di sputo o morso
Calcio di punizione di seconda
Questo tipo di calcio di punizione (in cui il pallone necessita del tocco di un secondo compagno prima di essere direzionato in porta per un goal valido) può essere comminato se
- il portiere trattiene in mano il pallone per oltre 6 secondi prima di controllarlo con il piede o passarlo
- il portiere tocca la palla con le mani dopo averla rilasciata e questa non viene prima toccata da un altro calciatore
- il portiere tocca il pallone con le mani dopo un retropassaggio volontario di un suo compagno di squadra
- il portiere tocca la palla con le mani dopo che un compagno ha effettuato una rimessa in gioco con le mani
- in caso di gioco pericoloso (gamba alta, gomiti ad altezza del viso…)
- ostruzione sul portiere
- ostruzione sulla ripresa del gioco
- qualsiasi altro fallo che provochi lo stop al gioco