Nella pallavolo la schiacciata è sicuramente la manovra d’attacco più spettacolare; i giovani che si avvicinano a questo sport provano spesso ad eseguirla, accorgendosi che è un gesto tecnico e fisico non semplice, che richiede allenamento e concentrazione per compiere al meglio il notevole sforzo di potenza e di coordinazione necessario per eseguire una schiacciata perfetta. Per studiare meglio il movimento è possibile suddividerlo in quattro fasi distinte.
1# La rincorsa
La rincorsa consiste nel movimento che parte quando la palla si muove verso il palleggiatore; è difficile stabilire il numero di passi corretto ed esistono vari modi di rincorsa (la più comune è piede sinistro, piede destro, piede sinistro, salto e schiacciata), ma l’attenzione deve essere posta soprattutto sugli ultimi due passi (che devono essere i più veloci e con gli appoggi fatti con il tallone).
Per giocatori destrorsi il penultimo passo deve essere effettuato con il piede sinistro, è il passo che dà la direzione verso la palla; nell’ultimo passo le braccia vengono lanciate al massimo verso dietro per darsi il maggiore slancio, con il giocatore che dovrebbe cercare di portare il corpo ad un’angolazione di 45° rispetto alla rete.
2# Lo stacco
Al momento dello stacco l’intero corpo assume una posizione ad arco ed esplode la forza accumulata nella rincorsa, le braccia si muovono velocemente in avanti e in alto, con il braccio che attacca che rimane più indietro, e il peso si sposta sulle punte dei piedi.
È importante cercare di non saltare in anticipo (si raggiungerebbe la massima elevazione quando la palla è ancora troppo in basso e sarebbe necessario rinunciare alla schiacciata, che finirebbe inevitabilmente sulla rete).
3# La fase aerea
In questa fase lo schiacciatore esegue i movimenti che portano al contatto con il pallone.
Il braccio che colpirà la palla si distende completamente verso l’alto, con il gomito che deve essere il più lontano possibile dall’asse delle spalle: il braccio si muove in modo secco e fulmineo.
L’altro braccio rimane proteso orizzontalmente ed è importante per il mantenimento dell’equilibrio.
Il colpo al pallone viene dato con l’intera mano nel momento in cui il braccio è alla massima estensione e si esegue un veloce e netto movimento con il polso.
La palla va colpita nella sua metà superiore; tenere il palmo della mano aperto aiuta ad imprimere la maggior forza possibile.
Durante il contatto il giocatore mantiene lo sguardo sul pallone.
4# La ricaduta
Dopo il contatto con la palla, il giocatore si prepara alla ricaduta, piegando le ginocchia per attutire la discesa e facendo scivolare la mano lungo il fianco.
È molto importante cercare di ricadere in un modo che consente al giocatore di rimanere attivo nella prosecuzione del gioco.
Le alte velocità degli atleti nelle rincorse devono essere ben gestite, cercando di evitare le invasioni di campo nella fase di atterraggio.