Sarà Barcellona-Juventus la finale di Champions League: se per i catalani l’approdo a Berlino era già quasi scontato dopo il secco 3-0 rifilato all’andata al Bayern Monaco (la sconfitta per 3-2 del ritorno è stata indolore), per la Juventus il match di ieri contro il Real Madrid non è stato per niente facile, ma i ragazzi di Allegri, forti dell’esiguo vantaggio conquistato nella gara di Torino, sono riusciti a strappare al Bernabeu il pareggio che li porterà a giocarsi il 6 Giugno la possibilità di mettere le mani sulla Coppa dalle grandi orecchie.
La partita
Dopo un avvio confortante della Juve, che nei primi dieci minuti riesce a tenere il Real Madrid bloccato nella propria metà campo, la forza degli uomini di Ancelotti inizia a manifestarsi. Nel primo tempo i blancos tireranno in porta per ben tredici volte, anche se, a dire la verità, i reali pericoli “veri” corsi da Buffon (sempre pronto) non sono tantissimi.
Il vantaggio di Cristiano Ronaldo
La pressione del Real dà i suoi frutti al 22° minuto, quando James Rodriguez viene atterrato in area da un intervento di Chiellini. È rigore. Dal dischetto si presenta, ovviamente, Cristiano Ronaldo, che sceglie la conclusione forte e centrale. Buffon si butta alla sua destra e la palla si insacca: 1-0 per gli spagnoli, um risultato che porterebbe il Real a giocarsi la seconda finale di Champions League consecutiva. Per il portoghese si tratta del decimo gol nelle semifinali della competizione.
La Juve soffre, ma non sta a guardare: anche Casillas ha il suo da fare. Durante il primo tempo, a centrocampo Pogba e Pirlo sembrano in difficoltà, mentre Marchisio e Vidal appaiono in forma eccellente. Negli ultimi minuti della prima frazione di gioco, i blancos si rendono ancora pericolosi con Benzema e Cristiano Ronaldo (che con il rigore realizzato oggi, il nono, sale al secondo posto della classifica dei cecchini dagli undici metri della competizione: in cima alla graduatoria c’è Figo con 10 trasformazioni).
La ripresa e il pareggio di Morata
Nel secondo tempo si accende Pogba e questo vuol dire molto. Il francese entra anche nell’azione che porta il pareggio dei bianconeri: al 12° della ripresa, dopo che un cross di Pirlo su punizione viene allontanato dall’area, Vidal la rimette in mezzo, il francese la tocca e Morata, dopo il controllo, schiaccia la palla a terra con il sinistro e beffa Casillas. 1-1, la Juve si riprende il biglietto per Berlino.
Morata punisce i suoi ex compagni un’altra volta dopo il gol realizzato a Torino nella gara di andata. Il ragazzo non esulta e manifesterà una certa delusione quando i tifosi del Real Madrid lo fischieranno al momento della sua uscita dal campo all’84° (al suo posto Llorente). Il Real prova a reagire, ma l’occasione più ghiotta arriva sui piedi di Marchisio al 70°, ma Casillas è strepitoso.
Allegri richiama Pirlo in panchina e, inserendo Barzagli, passa alla difesa a tre. Per il centrocampista bresciano non una grande partita, ma il Bernabeu gli riconosce comunque il giusto tributo con uno scrosciante applauso. La squadra di Ancelotti continua a provarci (Hernandez sostituisce Benzema), ma Bale continua a non centrare lo specchio della porta, così a due minuti dal 90° è ancora la Juve a rendersi davvero pericoloso, con Pogba che non riesce a sfruttare al meglio l’assist di Llorente. Nei quattro minuti di recupero la Juventus riesce a tenere il Real lontano dalla propria area: finisce 1-1 e i bianconeri si guadagnano la finale.
Finale di Champions League dopo 12 anni e il sogno triplete
La Juve si riprende una finale dopo 12 anni dalla notte di Manchester. In questo periodo la società di Torino ne ha passate di tutti i colori, tra scudetti revocati, un anno in B e qualche anno di difficoltà. Ma dopo aver riconquistato il suo ruolo di leader incontrastata del calcio italiano (il 20 Maggio ci sarà anche la finale di Coppa Italia contro la Lazio), la Vecchia Signora torna a lottare per tornare in cima all’Europa. Nella Juve ci sono tre giocatori che nove anni fa si giocavano un’altra finale a Berlino…
In finale i bianconeri troveranno il Barcellona con il trio delle meraviglie Messi-Suarez-Neymar, ma possiamo essere sicuri che Allegri non farà le barricate: lo ha già dimostrato contro il Real. E anche se il Mundo Deportivo ieri ha definito Barça-Juve come la finale più desiderata (alludendo ad una inferiorità della squadra italiana), difficilmente Luis Enrique e i suoi sottovaluteranno la squadra di Allegri (le esultanze dei giocatori del Monaco e del Real Madrid al momento che l’urna di Nyon li abbinava alla Juventus per le sfide precedenti risultano adesso decisamente ridicole).